Che ne sarà dopo di noi?
Questa è l’angosciante domanda che si fanno tutte le mamme di bambini disabili.
Bambini che presto diventano adulti e che devono acquisire l’autonomia necessaria per quando i loro genitori non potranno più assisterli.
All’interno di ReUseWithLove collaborano più di 100 donne, la maggior parte sono mamme che a quella domanda vogliono trovare risposta.
Gli orari saranno i seguenti
Giovedì 24 dalle 17 alle 22
Venerdì’ 25 dalle 10 alle 20
Sabato 26 dalle 10 alle 20
Domenica 27 dalle 10 alle 20
Durante il mercatino sarà possibile trovare a prezzi simbolici, oltre al vintage uomo donna e bambino, anche le creazioni del nostro LaboratorioCreativo, che per questa occasione ha creato, cucito, realizzato accessori, riciclando, rigenerando e recuperando i nostri tessuti per trasformarli in qualcosa di nuovo, di bello, di utile.
Il ricavato del mercatino andrà dunque a sostenere il Progetto “Una casa in San Donato” della Fondazione Dopo di noi
Ecco ciò che si propone il progetto
- Sostenere la fase di start up di un servizio abitativo, posto all’interno di un normale condominio, dove 5 persone con disabilità grave, prossime ad essere prive del sostegno familiare, possano condurre una convivenza stabile risolvendo in anticipo le problematiche del “dopo di noi”.
- Un intervento che si aggiunge ad una progettualità più ampia, denominata “Abitare fuori casa – Sistema Residenziale Diffuso”, promossa e consolidata dalla Fondazione Dopo di Noi e che fino ad oggi aveva coinvolto persone con disabilità di grado lieve o medio (5 gli appartamenti coinvolti, 13 i giovani che abitano stabilmente “fuori casa” e 30 quelli coinvolti nei percorsi preparatori).
- L’appartamento è a Bologna in Via San Donato 154, di proprietà di ASP di Bologna.
- Il contributo richiesto a Re-use with Love permetterà la presenza di un educatore professionale per 20 ore settimanali per tutta la fase di avvio del servizio (12 mesi), la fase più delicata e costosa.
- La presenza dell’educatore permetterà un lavoro puntuale sulle “capacità residue di vita quotidiana” che il nuovo contesto abitativo metterà in luce e che intendiamo potenziare, superando quindi un approccio di puro assistenzialismo.